In questo articolo vi raccontiamo il BIANCO 223, IL PROSECCO A FERMENTAZIONE NATURALE che abbiamo provato in diretta per voi.
Vino bianco frizzante, semisecco. Colore giallo intenso uniforme, con riflessi dorati. Profumo fresco e penetrante, note floreali. Sapore leggermente asciutto e speziato. La briosità è intensa senza essere invadente. 11.5% gradazione.
Un metodo… ancestrale!

La nostra esperienza con il BIANCO 223, IL PROSECCO A FERMENTAZIONE NATURALE
Fermentazione naturale: il vino ha già raggiunto il grado alcolico desiderato (prima fermentazione subito dopo la pigiatura) e siamo ormai giunti in primavera a questo punto si può far partire una seconda fermentazione che trasformerà gli zuccheri in anidride carbonica. In questo caso la fermentazione è naturale e non indotta ed avviene in bottiglia ad opera dei lieviti presenti nel vino e permette di dare delle bollicine fini ed intense. Impreziosendo il vino del delicato sapore dei lieviti. È una parte fondamentale del metodo classico.
L’imbottigliamento
Il nostro BIANCO 223, IL PROSECCO A FERMENTAZIONE NATURALE viene posto in bottiglia appena inizia a scaldarsi l’aria. Quest’anno è stato il 27 Marzo. Il vino in questa fase non è ancora frizzante e quindi si procede con la riempitrice a vuoto.
L’uva prosecco: dal 2009 non esiste più, infatti durante il conferimento della D.O.C. al vino prosecco si è dovuto chiamare tale uva Glera. Il vitigno era conosciuto e coltivato fin dall’epoca romana nella zona di Trieste e da tale zona si diffuse in tutti gli (attuali) Friuli, Dalmazia e Veneto. Nelle prime due zone però venne progressivamente abbandonata, mentre nella zona di Treviso conobbe un grande successo e rimase per molto tempo. Oggi viene gradualmente reintrodotto nelle zone storiche.
Se vi abbiamo incuriosito, potete provare il nostro BIANCO 223, IL PROSECCO A FERMENTAZIONE NATURALE prenotandolo sul nostro sito o presso i nostri negozi a Cerro Maggiore o a Venegono Inferiore.